Onorevoli Colleghi! - Lo sviluppo vorticoso a cui le società contemporanee sono in questi anni sottoposte pone quotidianamente all'attenzione del legislatore nuove sensibilità, nuove necessità e nuovi bisogni. Abbiamo il dovere di riuscire a dare risposte convincenti e adeguate.
      In particolare, negli ultimi anni si è andata sempre più affermando una nuova e più concreta sensibilità nei confronti dell'ambiente in generale e del mondo animale in particolare.
      Da sempre, ricordando un vecchio adagio, il cane è considerato il migliore amico dell'uomo, oggi il rapporto tra noi e questo splendido animale sta subendo modificazioni importanti; sono sempre più gli uomini, le donne e le famiglie che decidono di dividere la propria vita, i propri spazi vitali, con animali domestici e, tra questi, in particolare, proprio con i cani.
      Si è affermata, come detto, una nuova sensibilità, il rapporto tradizionale con gli animali ha assunto una dimensione molto più articolata e complessa, anche dal punto di vista affettivo l'attenzione verso gli animali è notevolmente accresciuta.
      D'altra parte, si sono finalmente evidenziate e riconosciute molte capacità e opportunità degli stessi animali, in particolare dei cani, che rendono necessaria una giusta attenzione nei loro confronti, pensiamo, ad esempio, allo sviluppo della pet terapy, o anche alla riconosciuta importanza ed ai benefìci che la compagnia dei cani può apportare nel processo di

 

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crescita dei bambini, o ancora alla loro capacità di dare sostegno e sollievo agli anziani.
      Si è poi, in questi ultimi mesi, posto alla nostra attenzione un altro aspetto peculiare nel rapporto tra gli uomini e il cane, quello inerente alla sicurezza, specie quando tale rapporto si sviluppa in ambienti urbani.
      In un primo momento si è affermata un'evidente quanto fin troppo impulsiva tendenza a criminalizzare gli animali; in effetti, a una più attenta analisi non si può non riconoscere come in grandissima parte la responsabilità degli incidenti provocati dai cani ricada soprattutto sui loro padroni, su un rapporto sbagliato, scorretto e pericoloso che questi tendono, anche per ignoranza, ad instaurare con il proprio animale.
      È principalmente una questione culturale, il frutto, cioè, di una mancata conoscenza della profonda sensibilità degli animali, della mancanza di un rapporto costruttivo con il proprio cane che spesso viene considerato alla stregua di un semplice oggetto.
      Anche, quindi, per risolvere il delicato problema della sicurezza rispetto alla presenza degli animali, specie in luoghi urbani, problema che, come detto, risiede soprattutto nel tipo di rapporto esistente tra uomo e cane, il legislatore è chiamato a dare risposte adeguate, affrontando in maniera nuova e più organica il complesso mondo della cinofilia.
      D'altra parte, la necessità di risolvere in modo adeguato il rapporto tra gli uomini e i loro cani soddisfacendo la naturale necessità di sicurezza e rispondendo alla nuova e affermata sensibilità nei confronti dei cani stessi, coincide con la possibilità di regolamentare un settore, quello della cinofilia, che attualmente pare non adeguatamente organizzato, rispondendo così all'esigenza di organicità organizzativa che questo settore richiede.
      Regolarlo organicamente significa anche creare nuove professionalità riconosciute e riconoscibili, quindi responsabili, che siano garanzia di qualità e di sicurezza per tutta la società.
      Per tutti questi motivi con la presente proposta di legge si chiede di istituire la figura tecnico-professionale di istruttore cinofilo, con le relative qualifiche specialistiche.
      È una proposta di legge concreta sia per rendere il nostro mondo quotidiano un po' più moderno, civile e adeguato alle necessità contemporanee, sia per riconoscere quelle professionalità che da anni lavorano con passione in un settore in continua espansione, che va però controllato e articolato coerentemente, e anche, infine, per creare e riconoscere nuove e concrete opportunità di lavoro.
 

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